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Prestiti personali per autonomi e liberi professionisti

I prestiti personali per autonomi e liberi professionisti sono una possibilità di finanziamento aperta a tutti coloro che non hanno reddito da lavoro dipendente e pertanto richiedono prestiti personali senza busta paga: la gamma di prodotti messi a disposizione da istituti di credito e società finanziarie è meno ampia, ma non per questo mancano buone opportunità per chi possa offrire comunque una certificazione di redditi sufficiente e finalità ben precise al momento della richiesta per ottenere il via libera. Vediamo quali sono tutte le proposte di prestiti per lavoratori autonomi e liberi professionisti disponibili sul mercato del credito, contemplando anche le strade alternative ai finanziamenti tradizionali delle banche come il social lending.

Prestiti personali per liberi professionisti, cosa sono?

Innanzitutto vediamo di chiarire sinteticamente in cosa consiste un prestito personale per autonomi e liberi professionisti: fondamentalmente non è altro che un finanziamento destinato a tutti coloro che non rientrano nella categoria lavoratore dipendente, ma svolgono appunto una professione autonoma. Non potendo certificare delle entrate da reddito fisso e dimostrabile, questi finanziamenti rientrano nei prestiti senza busta paga,  che invero non si discostano poi molto dai normali prestiti personali: di base

i documenti da consegnare all’istituto di credito saranno sempre gli stessi, con il modello unico o 730 al posto delle ultime due buste paga che solitamente richiedono le finanziarie come attestazione di reddito. Inoltre i prestiti personali per liberi professionisti sono aperti a ulteriori soluzioni per specifiche finalità, come i finanziamenti per ristrutturare la propria casa o lo studio lavorativo, o altri strettamente correlati alla propria professione. Il consiglio pertanto è di specificare alla banca le finalità per cui si richiede una somma di denaro, in modo da poter trovare insieme il prodotto creditizio più adatto alle proprie esigenze.

prestito liberi professionisti

Prestito personale per autonomi, la documentazione

Riportiamo in maniera sintetica e generica la documentazione da presentare all’istituto di credito necessaria per avere accesso ai prestiti personali per autonomi e liberi professionisti,che prevede:

  • Documento di identità in corso di validità, come la carta di identità
  • Codice fiscale o tessera sanitaria regionale
  • Documenti comprovanti il reddito, come la dichiarazione dei redditi o il modello Unico, e in aggiunta può eventualmente prevedere una documentazione integrativa come un business plan, un elenco clienti, la copia delle fatture, e quanto altro potrebbe essere richiesto dall’istituto di credito ai fini dell’iter di valutazione.

Questa è la documentazione di base, ma a seconda del singolo profilo e del tipo di richiesta da parte del soggetto è possibile che sia necessario presentare ulteriore documentazione, come

attestazioni e certificazioni che fungano da giustificativi per la spesa in caso la somma di denaro richiesta sia per finalità professionali: è il caso ad esempio di un preventivo per ristrutturazione o un ordinativo di acquisto per un macchinario, e così via.

Prestiti per autonomi e liberi professionisti con garante

Fino adesso abbiamo considerato i prestiti per autonomi e liberi professionisti che coinvolgono soggetti con un reddito dimostrabile sufficiente, ma in certi casi, essendo comunque dei finanziamenti senza busta paga, le politiche di rischio di un istituto di credito o società finanziaria non consentirebbero l’erogazione dell’importo richiesto, pertanto si rende necessario l’intervento di un garante. Questo vuol dire che lavoratori autonomi e liberi professionisti possono ricorrere, in caso di reddito insufficiente, a dei prestiti personali con garante che funzionano nel medesimo modo dei prodotti riservati a coloro che in assenza dei requisiti necessari, anche con contratto da lavoro dipendente, devono ricorrere alla fideiussione. Il garante

è una figura terza che sia in grado di subentrare al debitore principale facendone le veci in caso di mancato pagamento di una rata del prestito: questo vuol dire che il garante (o fideiussore) deve avere un reddito dimostrabile sufficiente, libero da altri finanziamenti in corso e che non risulti essere un cattivo pagatore. Altre volte invece, se la figura del garante non è richiesta o non è disponibile, potrebbe condurre la banca a richiedere una ulteriore forma di garanzia reale, come ad esempio l’ipoteca su una casa o un pegno su un bene mobile registrato.

Prestito per lavoratori autonomi e liberi professionisti in 24 ore

Per chi ha necessità di ottenere una somma di denaro in tempi rapidi esiste anche un prestito per lavoratori autonomi e liberi professionisti in 24 ore, una tipologia di finanziamento che appartiene alla categoria dei cosiddetti prestiti veloci, che come si evince facilmente dal nome presentano come propria peculiarità una tempistica ridotta rispetto ad altre forme di prestito personale, che solitamente prevedono tra i 3 e i 5 giorni lavorativi. Inoltre, è anche importante considerare che per ottenere un qualsivoglia prestito personale è necessario esibire la certificazione del proprio reddito mensile, ovvero la busta paga, e nel caso del lavoratore autonomo è impossibile, in quanto non ne possiede, ma può esibire la dichiarazione dei redditi annuale come forma di certificazione del reddito. Il prestito personale per lavoratori autonomi o liberi professionisti ottenibile in 24 ore prevede l’erogazione

di un capitale compreso tra 1000 e 50mila euro circa, importo che può variare sulla scorta della retribuzione annuale sottoposta alla banca durante l’iter di valutazione, e che può essere erogato in un solo giorno lavorativo, con un piano di ammortamento estendibile fino a 10 anni, ovvero 120 rate mensili. Questa tipologia di finanziamento veloce generalmente viene richiesta on line, mediante appositi moduli presenti sui siti web delle banche che consentono di ottenere questi prestiti veloci per lavoratori autonomi e liberi professionisti, ma in alternativa ci si può anche recare direttamente presso la filiale alla quale si desidera richiedere il prestito personale.

Prestito tra privati

Un’alternativa per chi non vuole o non può ricorrere a una banca tradizionale è il social lending, ovvero il prestito tra privati via web, che sta conoscendo negli ultimi anni un successo crescente grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali. Questa tipologia di prodotti viene offerta da apposite piattaforme on line autorizzate dalla Banca d’Italia, come Smartika o Prestiamoci per citare i vettori più conosciuti tra quelli operanti nel nostro Paese, che consentono ad investitori privati e coloro che ricercano un finanziamento di incontrarsi virtualmente: una volta ottenuto il via libera, al beneficiario arriva la somma di denaro sul proprio conto corrente, somma composta da quanto messo a disposizione da tanti piccoli investitori.

Il beneficiario del prestito tra privati restituisce la somma normalmente attraverso addebiti diretti sul conto corrente, ed è la stessa società di intermediazione, che funge anche da garante ed agente di riscossione in caso di mancato pagamento delle rate mensili, a provvedere poi al rimborso per il singolo prestatore che può guadagnare attraverso gli interessi. I vantaggi del social lending sono tempi di erogazione rapidi e tassi di interesse competitivi, e un libero professionista o lavoratore autonomo che può contare su un buon reddito ha maggiori opportunità di avere un rating elevato, e quindi maggiori chance di godere di costi di finanziamento alquanto bassi.

Prestiti personali per cattivi pagatori

Come per i lavoratori dipendenti, può capitare anche ad autonomi e liberi professionisti di essere segnalati come protestati o cattivi pagatori a causa di un semplice disguido: ciò comporta la segnalazione in CRIF, l’archivio dati consultato dal mercato italiano per valutare l’affidabilità del soggetto richiedente, e le conseguenti maggiori difficoltà ad avere accesso al credito necessario per poter soddisfare i propri bisogni. Fortunatamente, per quanto applichino condizioni di finanziamento più elevate e richiedano requisiti più stringenti a causa dei maggiori rischi, le banche erogano prestiti personali per cattivi pagatori e protestati attraverso la presentazione di maggiori garanzie, come un garante terzo che consenta l’avallo o la fideiussione, oppure maggiori garanzie reali quali ipoteche e pegni. Altre volte un istituto di credito per tutelarsi maggiormente concederà un importo inferiore o con tempi di ammortamento più ristretti: insomma i prestiti personali per cattivi pagatori sono possibili anche per autonomi e liberi professionisti, ma non mancano ulteriori strade alternative.

Ad esempio un protestato o cattivo pagatore può ricorrere al prestito cambializzato, ovvero un finanziamento attraverso cambiali che consente di ottenere la somma di denaro pagando appunto le cambiali invece delle consuete rate mensili nel piano di ammortamento. La differenza è che le cambiali sono titoli di debito esecutivi che permetteranno all’istituto di credito di potersi rivalere più agevolmente sui beni di proprietà in garanzia del soggetto debitore nel caso in cui questi non sia in grado di pagare quanto dovuto.

Alternative per autonomi e liberi professionisti

Sono possibili altre alternative ai prestiti personali per autonomi e liberi professionisti? Oltre al prestito personale classico, al finanziamento professionale e a quelli con garante potrebbe essere utile accedere a ulteriori tipologie di prodotti, come ad esempio un fido di conto corrente per la gestione della propria liquidità professionale, una carta di credito con un plafond, ovvero un massimale, che consenta di effettuare con comodità le spese previste, o ancora un mutuo ipotecario.