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I prestiti personali non finalizzati: guida e tutto quel che bisogna sapere

Il mercato del credito sostanzialmente si divide tra prestiti finalizzati e i prestiti personali non finalizzati: i primi sono finanziamenti accesi presso rivenditori di beni e servizi allo scopo di dilazionare il pagamento nel tempo, in cui il negoziante propone alla propria clientela un acquisto rateale del bene ricevendo una commissione o provvigione per l’attività di procacciamento clienti da parte della società finanziaria, tanto che l’importo del prestito viene erogato non al cliente, ma al negoziante stesso, e per procedere all’erogazione del credito al consumo bisogna specificare la motivazione per cui si richiede tale determinata somma.

Al contrario i prestiti personali non finalizzati sono un finanziamento il cui importo viene erogato direttamente al cliente da qualsivoglia istituto di credito, e non occorre alcuna motivazione specifica poiché il finanziamento non è subordinato all’acquisto di un determinato bene o servizio.

prestiti personali non finalizzati

Prestiti personali non finalizzati: la documentazione

Per poter ottenere un prestito personale non finalizzato bisogna recarsi presso una banca o una società finanziaria, oppure inviare direttamente on line la richiesta, presentando come documentazione

copia del documento di identità, codice fiscale e attestazione del reddito tramite le ultime due buste paga o copia del 730 per i lavoratori, e cedolino della pensione per chi percepisce un assegno previdenziale.

Questa la documentazione solitamente richiesta, ma nei singoli casi specifici dovuti a particolari situazioni patrimoniali e finanziari può essere richiesta ulteriore documentazione aggiuntiva, come ad esempio la presenza di un garante terzo o di ulteriori forme di garanzia per ottenere il via libera al finanziamento.

Erogazione di prestiti personali non finalizzati

I prestiti non finalizzati sono dunque una forma di finanziamento concessa da banche e finanziarie alla clientela senza che l’erogazione sia in alcun modo subordinata all’acquisto di uno specifico bene o servizio presso un rivenditore convenzionato. Questo comporta che

il denaro venga versato dall’istituto di credito direttamente al cliente, mediante un assegno bancario o accredito sul conto corrente personale, e il beneficiario, una volta ottenuto l’importo desiderato, ne può disporre in totale autonomia per le proprie esigenze, nella maggior parte dei casi senza alcun vincolo.

Prestiti personali senza motivazione

Sebbene non vi sia alcun vincolo contrattuale tra finanziamento e acquisto di beni, al contrario del cosiddetto credito al consumo, anche i prestiti personali non finalizzati possono prevedere differenti finalità di spesa che servono alla società finanziaria per effettuare una valutazione preliminare circa l’entità dell’importo richiesto e quanto effettivamente ottenibile dal richiedente, oltre che sulla durata del piano di ammortamento. Questo significa che, pur disponendo in autonomia della somma concessa, il cliente in sede di presentazione della domanda possa dover specificare come impiegherà il denaro ottenuto.

Questa informazione preliminare ha però anche un risvolto positivo per il richiedente, in quanto può essere il volano per godere di condizioni agevolate su progetti di spesa specifici.

Giusto per fare degli esempi, richiedere un prestito non finalizzato con finalità ristrutturazione casa consente importi più elevati e durate più lunghe rispetto alla motivazione di spesa viaggi e vacanze, rinnovare l’impianto energetico della casa può significare ottenere detrazioni fiscali previste dal governo, o ancora un medesimo prestito non finalizzato per studenti che debbano completare i corsi di studi o per giovani under 35 che vogliono dare vita ad una start up potrebbero ricevere condizioni facilitate rispetto magari a un professionista di 50 anni che deve organizzare il matrimonio di sua figlia.

Prestiti finalizzati o non finalizzati, cosa scegliere?

E allora, prestiti finalizzati o non finalizzati? Cosa scegliere? Va da sé che la scelta deve ricadere sull’uno o sull’altro a seconda dei singoli casi e relative necessità. È chiaro che se ad esempio dovete comperare la lavastoviglie nuova un prestito finalizzato è la soluzione più comoda e conveniente. In altri casi, la scelta tra un prestito finalizzato e un prestito non finalizzato è a discrezione del cliente, come nell’eventualità dell’acquisto di un’automobile, dove l’acquirente può usufruire tanto del finanziamento proposto direttamente dal concessionario auto, quanto rivolgersi lui stesso ad una finanziaria per ottenere l’importo necessario e successivamente pagare l’auto al rivenditore in un’unica soluzione. Rivolgersi direttamente ad un istituto di credito può consentire ad esempio per chi ha la possibilità di ottenere più credito del dovuto, e dunque riuscire, per tornare all’esempio citato, ad acquistare l’automobile e allo stesso tempo soddisfare altri bisogni, ad esempio fare una vacanza, cosa che non potrebbe evidentemente fare con un prestito finalizzato. Tuttavia, come ogni forma di finanziamento, anche i prestiti personali non finalizzati presentano vantaggi e svantaggi.

Prestiti personali non finalizzati: i vantaggi

Ecco quali possono esser i vantaggi dei prestiti personali non finalizzati riassunti in questi punti principali:

  • Denaro erogato direttamente sul proprio conto corrente
  • Iter di approvazione snello con tempi rapidi di attesa
  • Ampia possibilità di scelta tra banche e società finanziarie diverse dal cui confronto poter trarre proposte più convenienti
  • Possibilità di disporre della somma prescelta come più aggrada, senza dover specificare alcuna motivazione

Prestiti personali non finalizzati: gli svantaggi

Tuttavia anche i prestiti personali non finalizzati possono presentare degli svantaggi, in particolare:

  • Tassi di interesse più elevati, causa assenza di beni materiali contrattualmente previsti a garanzia
  • Incertezza sull’approvazione per mancanza di garanzia reale. La valutazione di fattibilità del prestito è legata all’affidabilità creditizia e dal grado di indebitamento del soggetto richiedente.

Il rimborso

Come funziona il rimborso dei prestiti personali non finalizzati? Al momento della sottoscrizione del contratto presso l’istituto di credito o la società finanziaria, il richiedente può scegliere il metodo di pagamento privilegiato: solitamente

il rimborso della rata mensile avviene tramite il pagamento di bollettini alla Posta oppure presso le tabaccherie convenzionate, o ancora attraverso la trattenuta diretta sul conto corrente, una formula che è ad esempio associata ai prestiti personali con cessione del quinto.

Un altro aspetto da concordare con la banca, strettamente correlata con tempi e modi della somma da rimborsare, è la durata del piano di ammortamento, che varia solitamente dai 12 ai 120 mesi: quanto più infatti è dilazionato nel tempo il rimborso, minore risulta essere l’importo della rata mensile, e pertanto è assai importante per il beneficiario del finanziamento scegliere una durata confacente alle proprie esigenze e disponibilità economiche, all’interno del range proposto dalla banca stessa.

Prestiti personali non finalizzati, costi e spese accessorie

Per conoscere il costo di un prestito personale bisogna tenere conto di due indicatori,

il TAN, il Tasso Annuo Nominale, che corrisponde al tasso di interesse applicato alla somma imprestata, ossia quanto bisogna restituire all’istituto di credito di turno oltre alla cifra erogata, e il TAEG, il Tasso Annuo Effettivo Globale, che comprende tutte le spese e gli oneri fiscali inclusi, come i costi di apertura e di estinzione anticipata del finanziamento, oppure le spese di comunicazione.

Tra le spese accessorie rientrano anche le spese assicurative, obbligatorie o facoltative, correlate al finanziamento: si tratta di polizze vita o impiego, con cui il finanziatore si assicura il rimborso del capitale in caso insolvenza dovuta a decesso anticipato, invalidità temporanea o permanente, perdita del posto di lavoro. Altre possibili spese che possono essere incluse nel conteggio dei costi sono quelle delle commissioni bancarie per il servizio di addebito automatico su conto corrente o per il bollettino postale, e il costo di produzione e invio estratto conto. Alcune di queste spese possono essere a carico della banca stessa, bisogna leggere bene le condizioni di prestito previste nell’offerta e le eventuali variazioni nel corso del tempo al momento della stipula del contratto.

Prestiti personali non finalizzati: la cessione del quinto

Una particolare tipologia di prestiti personali non finalizzati sono quelli che prevedono come metodo di rimborso la cessione del quinto dello stipendio o dell’assegno previdenziale. In cosa consiste la cessione del quinto? La caratteristica peculiare è che

l’istituto di credito con cui si sottoscrive il finanziamento trattiene direttamente l’importo della rata mensile di rimborso, che può raggiungere massimo il 20 per cento del reddito da stipendio o pensione percepito dal beneficiario, pari appunto ad un quinto dell’importo complessivo.

I vantaggi dell’opzione cessione del quinto sono legati essenzialmente al fatto che tali prestiti personali non finalizzati sono aperti anche a coloro che rischiano di vedersi rifiutato il finanziamento, come ad esempio i protestati e i cattivi pagatori, essendo la cessione del quinto concordata direttamente tra la banca e il datore di lavoro. Tuttavia per avere il via libera alla cessione del quinto è necessario avere un reddito sufficientemente elevato per sostenere la trattenuta della rata mensile, e un contratto di lavoro a tempo indeterminato, oppure a tempo determinato a patto che il contratto di lavoro abbia la durata stessa del finanziamento.

Soluzioni per studenti

I prestiti personali non finalizzati sono aperti potenzialmente a qualsiasi categoria di soggetti, ma gli istituti di credito tendono a riservare ad alcuni specifici segmenti della società finanziamenti a condizioni particolarmente vantaggiose: è il caso dei prestiti a studenti per sostenere le spese universitarie o per chi deve svolgere un master o un particolare corso di specializzazione. Per gli studenti esistono due forme di finanziamento: il primo è un prestito personale vero e proprio,

che prevede le caratteristiche tipo che abbiamo già analizzato per un prestito non finalizzato, ovvero l’erogazione della somma sul conto corrente dello studente e un piano di rimborso attraverso rate mensili e dalla durata variabile a seconda dell’importo.

A seconda della banca a cui ci si rivolge vi sono servizi aggiuntivi assai utili come la possibilità di saltare una rata oppure di modificarne l’importo, oppure agevolazioni come l’abbattimento delle spese accessorie. Il governo stesso ha previsto negli anni una serie di iniziative dedicate che offre la possibilità ai giovani studenti di richiedere finanziamenti agevolati attraverso uno specifico fondo di garanzia con il quale lo Stato provvede a tutelare lo studente fornendo copertura sulla metà delle somme erogate, mentre la parte restante viene garantita dalle banche aderenti.

La seconda formula di prestito per studenti è il cosiddetto prestito d’onore, correlato al rendimento scolastico dello studente. Questo finanziamento è differente rispetto ai normali prestiti non finalizzati, poiché frutto di accordi tra l’ateneo e la banca che eroga la somma secondo determinati requisiti scolastici che bisogna raggiungere per poter ottenere il prestito, e fissati dall’università stessa.

L’istituto di credito finanzia l’intero corso e anche le spese di trasferimento, vitto e alloggio in caso di studente fuori sede, erogando il prestito a rate. Altra peculiarità di questo particolare finanziamento è che il periodo di rimborso non inizia subito alla conclusione del corso finanziato, ma è previsto un “periodo ponte” durante il quale lo studente può avere il tempo necessario per trovare un posto di lavoro e iniziare a percepire un reddito col quale ripagare il prestito.

Soluzioni creditizie per pensionati

Tra i soggetti beneficiari dei prestiti non finalizzati vi sono anche i pensionati, che possono godere di un reddito fisso e di condizioni vantaggiose per il rimborso tramite l’Inps e gli altri ex enti pensionistici assorbiti dal 2011 dalla stessa Inps, come ad esempio l’Inpdap riservato a coloro che erano dipendenti del settore pubblico. Generalmente la formula privilegiata per i prestiti personali ai pensionati è la cessione del quinto, con sottoscrizione obbligatoria di una polizza vita a tutela sia della banca che degli eredi stessi del beneficiario in caso di decesso anticipato. Vi possono essere delle limitazioni all’erogazione di prestiti personali non finalizzati ai pensionati, legati a tali situazioni:

  • Pensione minima
  • Pensione di invalidità
  • Pensione di reversibilità
  • Altri finanziamenti in corso
  • Pensionati con età superiore ai 75 anni di età

In questi casi, in cui le valutazioni variano a seconda del singolo caso, è possibile in caso di diniego della società finanziaria ricorrere a strade di finanziamento alternative, dai prestiti tra privati on line al prestito vitalizio bancario: in ogni caso si consiglia di rivolgersi ad un consulente finanziario per cercare insieme la soluzione migliore.

Conclusioni

Abbiamo visto a grandi linee come funziona un prestito personale non finalizzato, che si presenta indubbiamente come lo strumento privilegiato per un qualsivoglia soggetto affinché possa ottenere una somma di denaro necessaria per soddisfare le proprie esigenze senza essere subordinato a una motivazione specifica. Esistono molteplici varianti di questa tipologia di finanziamento, e pertanto si consiglia, sfruttando anche gli strumenti di comparazione on line, di analizzare più preventivi prima di effettuare la scelta definitiva, e in caso di condizioni particolari legati alla propria situazione reddituale, o altre questioni delicate di natura economico-finanziaria, è consigliato rivolgersi ad un consulente finanziario in grado di orientare il richiedente verso la migliore soluzione possibile per le proprie necessità.