Home > I prestiti personali vanno in prescrizione?

I prestiti personali vanno in prescrizione?

I prestiti personali vanno in prescrizione? Come ogni forma di debito, anche un prestito personale vede una propria linea temporale massima la quale, una volta esaurita, non consente più al creditore di poter vantare diritti sulla somma elargita e relativi interessi. Ma come funziona il meccanismo che regola la prescrizione? Quali sono le tempistiche riservate nell’ambito del credito non finalizzato? Vediamo in dettaglio tutto ciò che riguarda questo argomento, premettendo che il debitore, affinché i prestiti personali vadano in prescrizione, deve compiere uno sforzo non indifferente per attendere la decadenza dei debiti attraverso questo procedimento.

prescrizione prestiti personali

Quanti tipi di prescrizione esistono?

Se è vero che i prestiti personali vanno in prescrizione come qualunque altra tipologia di debito contratto, è bene precisare che la normativa fissa dei limiti molto circostanziali per tale estinzione degli obblighi di restituzione. In linea generale possiamo affermare che esistono due tipi di prescrizione:

la prima riguarda un’estinzione in 5 anni del diritto al risarcimento, che abbraccia tutti fatti illeciti che non derivano da un atto o un contratto, come può essere banalmente una disputa tra vicini di casa. Viceversa, per casi come un prestito personale contratto con un istituto di credito si ha una prescrizione in 10 anni, salvo eccezioni nelle tempistiche previste al contratto, come ad esempio per le bollette la cui scure sul creditore cala dopo 5 anni a partire dalla data di scadenza, mentre un libero professionista può esigere il pagamento della parcella entro i tre anni. In ogni caso, una volta superato il limite temporale previsto, nel momento in cui scatta la prescrizione il creditore non può rivendicare più alcun diritto.

Alcuni casi particolari di prescrizione

Per completezza di informazione, riportiamo alcune eccezioni che riguardano la prescrizione dei debiti secondo quanto regolamentato dalla normativa vigente:

  • 6 mesi per i crediti dovuti agli albergatori e simili
  • 1 anno per i crediti dovuti alla riscossione dei premi delle assicurazioni
  • 2 anni per i crediti dovuti alla circolazione dei veicoli
  • 3 anni per i crediti maturati dallo svolgimento di attività professionali
  • 5 anni per i crediti derivanti da canoni di locazione, interessi, salari, TFR e pensione

Le tempistiche per i prestiti personali

Quali sono le tempistiche della prescrizione nei casi di prestito personale? Quando si parla di debiti derivanti dalla sottoscrizione di prestiti, finanziamenti e mutui, i termini di prescrizione regolamentati dall’articolo 2946 del Codice Civile sono in 10 anni, un limite temporale che la legge estende anche in caso di finanziamenti erogati dall’INPS.

Questo però non vuol dire che un istituto di credito, una società finanziaria o un ente pensionistico che erogano prestiti personali ed altri finanziamenti attendino dieci anni per recuperare la somma concessa senza fare nulla, ma mettono in campo una serie di azioni a contrasto del mancato rispetto del piano di ammortamento del debito concordato in sede di stipulazione. E va detto per onestà e correttezza nei confronti del lettore, si tratta di un arco di tempo che si rivela quasi sempre sufficiente per chi eroga il denaro ai fini della riscossione di quanto dovuto.

Da quando si inizia a conteggiare la prescrizione?

Il calcolo della prescrizione di un prestito personale va sempre fatto in 10 anni, salvo eccezioni, ma varia il momento dell’inizio, poiché a seconda della restituzione rateale del prestito, la prescrizione inizia a decorrere a partire dalla scadenza di ogni singola rata. Per essere più chiari,

il termine di 10 anni si inizia a calcolare da quando scade ogni rata, e questo comporta che il debito non si prescrive tutto nello stesso momento, ma in date differenti sulla scorta delle rate non corrisposte. È stata una sentenza della Cassazione risalente al 2001 ad aver sancito con precisione tale principio, facendo chiarezza sul momento in cui inizia il calcolo della prescrizione di un prestito personale.

Mancato pagamento della rata: quali conseguenze?

Dopo aver descritto in buona sostanza come si configura la prescrizione dei debiti secondo quanto previsto dalla legislazione italiana, ci sembra oltremodo doveroso ricordare che il mancato pagamento delle rate concordate ai fini della restituzione del debito comporta pesanti conseguenze. Innanzitutto

prima che maturino i termini di prescrizione il debitore si troverà al centro di numerosi solleciti da parte della banca o della società finanziaria che ha erogato il prestito, con aggravio di penali puntualmente riportate nel contratto di finanziamento sottoscritto. In caso di persistente atteggiamento refrattario al pagamento delle rate e dei relativi interessi, scatterà certamente l’intervento di una società di recupero crediti, fino ad arrivare in ultimo alla segnalazione Crif, la società specializzata in Sistemi di Informazione Creditizia, che renderà molto difficile l’erogazione di nuovi finanziamenti per il debitore insolvente.

Essere segnalati come cattivi pagatori

La segnalazione negli archivi dati consultati dalle società finanziarie come cattivo pagatore può comportare una serie di problematiche complesse, arrivando fino al pignoramento dei beni come compensazione del debito non riscosso dall’ente creditore, inibendo l’accesso futuro al credito per un arco di tempo che va dai 6 mesi ai 3 anni, a seconda della gravità della situazione. L’accesso al Crif

è garantito a tutti gli istituti di credito presenti nel territorio italiano che, prima di erogare qualunque cifra, controllano lo stato del richiedente per cercare di definirne la solidità della situazione finanziaria e l’affidabilità creditizia, requisito imprescindibile per l’erogazione di una somma di denaro.

Conclusioni

Abbiamo dunque visto come i prestiti personali vanno in prescrizione, le tempistiche variabili sulle diverse situazioni debitorie a seconda del tipo e del contesto in cui vengono contratti gli onerosi impegni, e le conseguenze correlate al mancato rispetto degli impegni pattuiti. Mettendo da parte le mere questioni di onore e impegno. comunque importanti quando ci si assume degli obblighi, a maggior ragione riguardanti il prestito di denaro, può capitare che la propria situazione finanziaria cambi improvvisamente, e il peggioramento comporti un’oggettiva impossibilità di tener fede al piano di restituzione del debito e dei relativi interessi. Tuttavia anche in questi casi aspettare la prescrizione dei debiti è molto complicato, l’iter oltre ad essere molto lungo è alquanto impervio, poiché come abbiamo visto l’ente finanziatore certo non se ne sta con le mani in mano, ed oltre alle complicazioni di avere a che fare con agenti di riscossione non bisogna sottovalutare affatto l’enorme difficoltà che si avrebbe a richiedere ulteriori prestiti in caso di necessità.

Per quanto possa sembrare banale affermarlo, il consiglio più saggio da elargire è quello di valutare con estrema attenzione la propria situazione finanziaria prima di sottoscrivere qualsivoglia contratto di finanziamento, per capire se si è davvero in grado di pagare con puntualità tutte le rate del piano di ammortamento e a sostenere allo stesso tempo tutte le spese quotidiane. Non disdegnate anche l’aiuto di un consulente finanziario, che potrebbe suggerirvi la migliore soluzione possibile per affrontare le vostre esigenze e necessità, aiutando a districarvi nella marea di offerte e proposte di finanziamento presenti nel mercato del credito.