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Prestito personale e garante: tutti gli aspetti

Quando si parla di prestito personale e garante è necessario chiarire tutti gli aspetti che riguardano la richiesta di un finanziamento tramite questa figura, che diventa cruciale solo in determinate condizioni. Infatti si può assolutamente richiedere un prestito senza bisogno di un garante, che resta una figura accessoria ed occasionale, ma è necessario dimostrare redditi sufficienti rispetto alla somma che si desidera ottenere: in determinate situazioni, ovvero quando si richiede un importo superiore a una certa cifra rispetto alle proprie entrate, per l’impossibilità di dimostrare stabilità nel reddito, o in qualsiasi altra condizione che possa rendere l’operazione più rischiosa per la finanziaria, allora potrebbe essere chiesto un garante per l’approvazione del finanziamento, abbassando così il fattore di rischio per la finanziaria.

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Chi è il garante?

Partiamo da una definizione di base del garante: chi è costui? Si tratta di una persona che affianca il debitore principale di un prestito, intervenendo in sua sostituzione qualora questi fosse impossibilitato a pagare una o più rate. Per chi funge da garante è importante sapere che le rate vengano pagate puntualmente dal debitore principale, poiché in caso contrario

ci si può ritrovare delle spiacevoli sorprese, come segnalazioni nelle banche dati dei cattivi pagatori: è infatti una responsabilità del garante e non della finanziaria essere certi che le rate vengano pagate in maniera corretta, la società erogante non è obbligata a fornire nessun avviso, e si corre il rischio di accorgersi troppo tardi della situazione negativa che si potrebbe venire a creare.

Quando interviene il garante

Quando interviene il garante di un prestito personale? Ci sono casi in cui la figura del garante è assolutamente necessaria per ottenere il via libera dall’istituto di credito: ad esempio per un prestito senza busta paga erogabile ad un lavoratore atipico con entrate irregolari e non dimostrabili, oppure nel caso di un protestato o cattivo pagatore segnalato al Crif, la Centrale Rischi che funge da archivio dati consultato da istituti di credito e finanziarie per valutare l’affidabilità creditizia del soggetto richiedente. Tuttavia è possibile che il garante venga richiesto da una banca anche per un normale prestito personale, quando il reddito certificato non è sufficiente per ottenere l’importo richiesto: benché le linee guida varino a seconda dell’istituto di credito, possiamo dire che

la regola base solitamente impone un rapporto rata-reddito del 20 per cento: ciò significa ad esempio che con un reddito mensile di 1000 euro non si può accedere ad un finanziamento con una rata superiore a 200 euro. Questa regola che può apparire rigida è stata fissata allo scopo di limitare l’esposizione debitoria degli utenti.

Chi può fare il garante: i requisiti fondamentali

Chi può fare il garante? Certamente non chiunque. Per poter fungere da eventuale sostituto del debitore principale sono necessari alcuni requisiti fondamentali qui brevemente riassunti:

  • Reddito: un garante deve avere un reddito dimostrabile e sufficiente a supportare l’eventuale pagamento di una rata del prestito personale stipulato. Il reddito deve essere da lavoro dipendente con contratto a tempo indeterminato, oppure da lavoro autonomo, o ancora una pensione di anzianità
  • Finanziamenti in corso: generalmente chi fa da garante non dovrebbe avere altri prestiti personali o mutui in corso, poiché riducono il reddito disponibile per farsi carico del finanziamento
  • Storico debitore: il garante non deve essere protestato o segnalato come cattivo pagatore, dimostrando la sua totale affidabilità creditizia

Il carattere eccezionale del garante

È bene precisare che il garante resta una figura che svolge in maniera eccezionale il suo ruolo di sostituto, pertanto non è pensabile ritenere che egli possa pagare tutte le rate eludendo la responsabilità del debitore principale: non solo il suo ruolo di sostituto deve essere estemporaneo, ma nella maggioranza dei casi deve essere addirittura non esercitato. Il garante è un aiuto

per il debitore principale che grazie a lui evita un ritardo nel pagamento delle rate mensili, con conseguente segnalazione in banca dati come cattivo pagatore. Passato il momento di difficoltà, il debitore principale deve tornare a pagare il restante piano di ammortamento senza problemi.

Il garante si pone dunque solo ed esclusivamente come garanzia accessoria, attraverso l’esercizio della fideiussione.

Fideiussione o avallo: che differenza c’è?

Spesso si tende a confondere la fideiussione con l’avallo: la fideiussione è un contratto con il quale si costituisce a favore del creditore la garanzia personale di un terzo. Il garante terzo detto fideiussore è obbligato in solido con il debitore principale: il creditore potrà quindi rivolgersi per l’intero pagamento all’uno o all’altro, a meno che non sia stato pattuito il cosiddetto beneficio di escussione, secondo cui il fideiussore potrà rifiutare il pagamento, eccependo che prima che a lui il creditore debba rivolgersi al debitore principale. La fideiussione ha dunque un carattere di accessorietà, mentre l’avallo è indipendente dall’obbligazione cambiaria: si tratta di

una dichiarazione con la quale si garantisce il pagamento di una cambiale o di un assegno bancario, assumendosi l’obbligo di onorare l’impegno nell’ipotesi di mancato pagamento da parte del debitore principale. Il cosiddetto avallante è obbligato nello stesso modo del debitore principale, e l’avallante che paga la cambiale o l’assegno bancario acquista i diritti inerenti contro l’avallato e contro coloro che sono obbligati in maniera cambiaria verso quest’ultimo.