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Prestiti personali fino 90 anni

Sempre più spesso gli italiani cercano prestiti personali fino 90 anni, essendosi allungata l’età media ed anche le aspettative di vita della popolazione. Tuttavia non è facile ottenere questo tipo di finanziamenti, poiché molto spesso istituti di credito e società finanziarie privilegiano apporre precisi limiti di età, soprattutto quando si tratta di prestiti ai pensionati con cessione del quinto, ma molto dipende dalla singola banca che decide liberamente fino a quando erogare capitale in base al fattore anagrafico. Qui di seguito spiegheremo in dettaglio tutte le varie possibilità di prestiti personali fino a 90 anni, con o senza cessione del quinto, e le varie limitazioni previste in ogni tipologia di prodotto offerto dal mercato del credito.

prestiti fino 90 anni

Le limitazioni della cessione del quinto

Le finanziarie solitamente offrono ai pensionati prestiti con cessione del quinto, le quali prevedono in sé alcune limitazioni, indipendentemente se siano erogate o meno anche a 90 di anni età, un limite che come abbiamo anticipato varia a seconda della banca a cui ci si rivolge, in base alle loro politiche di rischio: innanzitutto il pensionato può cedere solo un quinto del proprio assegno previdenziale, non è permessa la cessione del doppio quinto, anche per chi è andato in pensione da poco, poi tale la cessione non può superare questo 20 per cento del reddito complessivo anche se attuata tramite due o più finanziamenti. Inoltre ricordiamo che

la pensione minima, al netto della cessione, per il 2017 è fissata in 501,89 euro, pertanto non è non è possibile scendere al di sotto di tale somma pagando la rata. Infine la durata del finanziamento mediante cessione del quinto della pensione è tassativamente compresa tra un minimo di 2 anni ed un massimo di 10 anni.

Come si calcola l’età: alla fine o all’inizio del finanziamento?

La questione che ingenera confusione sul limite di età è se essa vada calcolata all’inizio o alla fine del finanziamento: nel caso di un prestito personale fino a 90 anni significa che all’inizio del finanziamento il soggetto richiedente deve avere massimo 88 anni, poiché la durata minima del finanziamento è di 2 anni. Se si prospetta la possibilità del finanziamento quindi, il pensionato potrà cedere il quinto della pensione rimborsandola necessariamente in un periodo di 2 anni affinché il pagamento sia concluso comunque a 90 anni. La logica derivante è che 

alla fine del finanziamento, ovvero quando si deve saldare l’ultima rata, il beneficiario può farlo al massimo entro e non oltre i 90 anni. Questo è ciò che prevedono le regole normative in principio, ma adesso vediamo come si comportano alcune delle maggiori finanziarie e banche italiane, in quanto, ribadiamo, ogni istituto è libero di scegliere come agire circa l’erogazione della cessione del quinto ai pensionati in base ai limiti di età prefissati secondo le proprie politiche di rischio.

Prestiti e limiti di età: come si regolano le finanziarie?

Ecco dunque come si regolano alcune delle principali società finanziarie ed istituti di credito circa i limiti di età per richiedere la cessione del quinto della pensione:

  • Prestiti pensionati Poste Italiane: il termine ultimo del finanziamento deve avvenire entro gli 84 anni, pertanto se si vuole usufruire del periodo massimo di pagamento in 10 anni si deve richiesta a 74 anni, tuttavia il periodo minimo di ammortamento è di tre anni, quindi presso Poste Italiane l’età massima entro la quale cedere la pensione a loro è di 81 anni
  • Prestiti pensionati Findomestic: come per Poste Italiane la richiesta con Findomestic va fatta entro i 75 anni, per terminare, nel caso di rimborso a 10 anni, il finanziamento prima degli 85 anni
  • Prestiti pensionati Compass: la finanziaria prevede il rimborso ultimo della cessione del quinto entro e non oltre gli 85 anni con richiesta a partire dai 75 anni
  • Prestiti pensionati Intesa Sanpaolo: Il limite di età prevede 82 anni al momento della richiesta e 84 anni alla scadenza. Queste condizioni sono valide per tutte le banche controllate dalla società Intesa Sanpaolo come ad esempio il Banco di Napoli o la Cassa di Risparmio del Veneto
  • Prestiti pensionati Unicredit: relativamente all’età massima, la Unicredit è quella più restia ad erogare finanziamenti con l’avanzare del limite anagrafico, scegliendo di far terminare il pagamento entro i 79 anni, quindi prima degli 80 anni. Al momento della richiesta bisogna avere dai 69 anni fino a due anni prima del limite massimo.
  • Prestiti pensionati Bnl: attraverso la controllata Bnl Finance, spinge il termine del finanziamento fino a 90 anni compiuti, quindi la richiesta può già esser presentata dagli 80 anni in su, fino ad 88 anni

Come funziona per chi ha altri trattamenti pensionistici?

La cessione del quinto non è aperta a tutti i pensionati: infatti sono esclusi dall’erogazione di questa tipologia di prodotto ogni assegno previdenziale al di sotto della soglia della pensione minima, come le pensioni sociali, gli assegni di sostegno al reddito, le pensioni di invalidità civile e quelle erogate ai superstiti del defunto. Un discorso a parte meritano le pensioni di invalidità non civile, ossia correlata ad un’attività lavorativa per cui ci sono stati versamenti contributivi. In questo particolare tipo di pensione

il diniego alla cessione del quinto non è automatico, ma è subordinato ad una perizia medico-legale che stabilirà se il pensionato ha o meno il diritto a cedere la quota del proprio assegno previdenziale. La cessione viene negata in caso di gravi patologie, mentre per chi ha forme di invalidità più lievi la possibilità di ottenere il via libera è più concreta.

Alternative alla cessione del quinto

Se per raggiunti limiti di età o per assenza di altri requisiti non è possibile ottenere prestiti fino a 90 anni con cessione del quinto, esistono altre strade alternative da percorrere: innanzitutto vi è il classico prestito personale, il quale di norma per i pensionati necessita comunque dell’affiancamento di una polizza di assicurazione obbligatoria o di garanzie terze per essere erogato. Altre opzioni possibili sono un mutuo liquidità da accendere sull’abitazione che continuerà ad essere pagato eventualmente dagli eredi, e il prestito vitalizio ipotecario o bancario che dir si voglia, che dovrà essere restituito in un’unica soluzione dagli eredi oppure lasciare che la banca venda l’immobile per riprendere il capitale versato. Di queste tre soluzioni proposte,

quella che gli esperti consigliano come più economica e conveniente è la seconda, ma la più semplice da ottenere, benché più gravosa per gli eredi, è probabilmente il prestito vitalizio. Al di fuori di queste tre opzioni esistono solo forme più estreme di finanziamento come i prestiti cambializzati, oppure si può provare con i prestiti tra privati via web, e vedere se qualcuna di queste piattaforme che operano on line consenta di erogare prestiti personali fino 90 anni.